mercoledì 5 gennaio 2011

Perché "ingegneria della comunicazione"?

Perché sono un ingegnere appassionato di comunicazione.
Mi affascina la comunicazione in tutti i suoi aspetti: tecnologici, filosofici, sociali...

Da piccolo ero attratto soprattutto dagli aspetti tecnologici, e in particolare quelli legati ai sistemi elettronici di trasmissione dell'informazione: radio, televisione, telefono, altoparlanti e microfoni...


 La passione si estendeva ai sistemi per l'elaborazione dell'informazione, a cominciare da quelli che allora venivano chiamati "cervelli elettronici" (!).

Mi incuriosiva la possibilità di misurare l'informazione,  la sua velocità di trasferimento  e la capacità del canale di trasmissione. Anche se non era qualcosa di materiale, si potevano applicare principi fisici e matematici già applicati ai fluidi. Mi piaceva l'analogia con l'idraulica e pensare a "pompe di dati"...

Una fase successiva ha visto la mia passione per la comunicazione estendersi agli aspetti più tipicamente umani e meno ingegneristici, iniziando dalla comunicazione espressa dal design pubblicitario, per arrivare agli aspetti sociali delle comunicazioni di massa, alla comunicazione emozionale tipica del teatro, della musica, della grafica.
Un ulteriore aspetto di notevole interesse è l'ergonomia cognitiva, ed in particolare l'ergonomia della comunicazione scritta e visualizzata (con particolare attenzione alle problematiche di wayfinding) e della interazione uomo-macchina (HCI, human computer interaction). Riguardo quest'ultimo aspetto rilevanza particolare  assumono la web-usability e l'ergonomia del software.